Testimonianze


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Autore dell'Intervista Luigi Romana
Data dell'Intervista 07/10/2003
Luogo dell'Intervista Collesano (PA)
Nome e Cognome Soggetto Intervistato Antonino Civello
Data di Nascita Soggetto Intervistato 1925
Età del Soggetto Intervistato all'epoca dell'intervista 78
Data Morte del Soggetto Intervistato
Notizie sul Soggetto Intervistato gelatiere
Descrizione dell'Intervista Il sig. Civello, originario di Polizzi (centro montano delle Madonie in provincia di Palermo), parla dell'evoluzione dei metodi impiegati per la preparazione dei gelati (in origine l'uso della neve, quindi del ghiaccio e successivamente dei frigoriferi). Racconta alcune sue vicende personali legate alla sua attività di gelatiere e descrive gli stampi e la procedura per preparare schiumoni e "libretti"
Durata dell'Intervista in minuti 5
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Autore dell'Intervista Luigi Romana
Data dell'Intervista 13/09/2005
Luogo dell'Intervista Castelbuono (PA)
Nome e Cognome Soggetto Intervistato Mario Fiasconaro
Data di Nascita Soggetto Intervistato 1929
Età del Soggetto Intervistato all'epoca dell'intervista 76
Data Morte del Soggetto Intervistato 2011
Notizie sul Soggetto Intervistato Il sig. Mario Fiasconaro durante la sua adolescenza aiutava il padre nell’attività pastorizia. Dopo il servizio militare, matura la sua decisione di cambiare lavoro, gli piace la montagna, ma preferisce stare in mezzo alla gente. Decide di prendere in gestione un piccolo bar a Castelbuono, ma resta ancora legato alla montagna: il ghiaccio delle neviere madonite, che prima lasciava sciogliere al sole per procurarsi l’acqua, gli serve per produrre i gelati. Per la festa di Sant’Anna non potevano mancare i gelati. Allora a Castelbuono c’era un solo gelataio, un certo Micale, “’nta strata longa” ma stava per chiudere l’attività. Il sig. Mario capisce che il suo nuovo lavoro comprende anche l’ambito della ristorazione destinata alle feste di famiglia: principalmente matrimoni e battesimi. Ecco che si perfeziona, continuando la tradizione delle caffetterie-osterie siciliane, nel ramo della pasticceria e nell’arte del rosolio. I suoi tre figli, Martino, Nicola e Fausto, che lui continua a chiamare “i carusi”, anche se ormai adulti, ereditando l’attività paterna hanno saputo rinnovare l’azienda Fiasconaro e lanciarla a livello nazionale con tipici prodotti da forno a lievitazione naturale.
Descrizione dell'Intervista Il sig. Fiasconaro ricorda quando il gelato si produceva con una sorbettiera manuale e mediante l'uso di ghiaccio e sale
Durata dell'Intervista in minuti 28
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Autore dell'Intervista Luigi Romana
Data dell'Intervista 05/08/2005
Luogo dell'Intervista Geraci Siculo (PA)
Nome e Cognome Soggetto Intervistato Simone Chichi
Data di Nascita Soggetto Intervistato 1910
Età del Soggetto Intervistato all'epoca dell'intervista 95
Data Morte del Soggetto Intervistato 2011
Notizie sul Soggetto Intervistato
Descrizione dell'Intervista Il sig. Simone ricorda gli anni della sua vita trascorsi sui pianori del versante est di Monte Catarineci, dove abbondanti sorgenti d’acqua gli consentivano di esercitare il mestiere di ortolano, ma quando la sommità della montagna si ricopriva di neve, egli la conservava in alcune neviere realizzate da suo padre. Proseguì la professione paterna di ortolano e nevaiolo sperando di trasmetterla ai suoi figli, ma i cambiamenti socioeconomici accaduti durante il XX secolo delusero le sue aspettative. Conserva ancora il vecchio pozzetto di rame che una volta si utilizzava per fare il gelato a mano, un ricordo di suo fratello che aveva imparato l’arte di gelatiere presso “Nardu u gelataru” di Petralia Sottana. Suo fratello, qualche volta, durante le feste di famiglia sorprendeva gli ospiti con un buon gelato, grazie alla neve di Pizzo Dalia.
Durata dell'Intervista in minuti 27
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Autore dell'Intervista Luigi Romana
Data dell'Intervista 30/07/2005
Luogo dell'Intervista Collesano (PA)
Nome e Cognome Soggetto Intervistato Francesco Iocolano
Data di Nascita Soggetto Intervistato 1917
Età del Soggetto Intervistato all'epoca dell'intervista 88
Data Morte del Soggetto Intervistato 2009
Notizie sul Soggetto Intervistato
Descrizione dell'Intervista Il sig. Francesco, come il padre e i suoi fratelli, svolse il lavoro di “carrettiere”. Dopo l’unità d’Italia, anche i paesi delle Madonie furono collegati da strade rotabili, ed ecco che al tradizionale mulo si aggiunse un nuovo mezzo di trasporto: il carretto. Rappresentò una grande novità, perché un mulo poteva trasportare solo un carico di neve, invece un carretto poteva portarne tre o quattro. A Palermo la neve non era più richiesta, ma altri prodotti madoniti erano ancora ricercati. Il carbone di ottima qualità, il sig. Francesco riusciva a venderlo con facilità non solo in città, ma anche in altri paesi. Qualche volta, in estate, caricava sul carretto sia la neve che il carbone, i sarti richiedevano il carbone per stirare e i gelatai la neve per i gelati. La sua memoria è ricca di particolari esatti riguardo al momento del trasporto e ad alcuni arnesi. Ricorda con precisione che la balla di neve pesava circa 80 Kg, cioè l’antico “cantaro” siciliano e inoltre l’utilità di spada e “manovella” per tagliare ed estrarre il blocco di ghiaccio dalla neviera. Altra informazione preziosa, che si può dedurre dalla testimonianza fornita dal sig. Francesco: la costruzione della strada rotabile fino a Piano Torre avvantaggiò le neviere presenti a Piano Zucchi e lasciò inutilizzate quelle del territorio di Collesano, raggiungibili solo con i muli e quindi meno comode di quelle di Piano Zucchi.
Durata dell'Intervista in minuti 23
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Autore dell'Intervista Luigi Romana
Data dell'Intervista 17/01/2004
Luogo dell'Intervista Cefalù (PA)
Nome e Cognome Soggetto Intervistato Lucia Forestieri
Data di Nascita Soggetto Intervistato 1920
Età del Soggetto Intervistato all'epoca dell'intervista 84
Data Morte del Soggetto Intervistato
Notizie sul Soggetto Intervistato
Descrizione dell'Intervista La signora Lucia ricorda quando con altre due sorelle aiutava il padre nella gestione dell’unico caffè-trattoria di San Mauro Castelverde. Rivive con molta emozione gli anni della seconda guerra mondiale, dentro il caffè c’era una delle poche radio presenti in quel paese; alle tredici, tanti concittadini si riunivano per ascoltare il radiogiornale per conoscere l’evoluzione della guerra. Lei, particolarmente, non vedeva l’ora che terminasse la guerra, perché il suo fidanzato venne fatto prigioniero dagli inglesi, ma ebbe la pazienza di attendere il suo ritorno per ben sei anni.
Durata dell'Intervista in minuti 28
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Autore dell'Intervista Luigi Romana
Data dell'Intervista 11/01/2004
Luogo dell'Intervista Polizzi Generosa (PA)
Nome e Cognome Soggetto Intervistato Giuseppe Intravartolo
Data di Nascita Soggetto Intervistato 1925
Età del Soggetto Intervistato all'epoca dell'intervista 79
Data Morte del Soggetto Intervistato 2008
Notizie sul Soggetto Intervistato
Descrizione dell'Intervista Nato a Polizzi Generosa, il sig. Giuseppe, a circa dieci anni iniziò a lavorare con la neve, pestandola con i piedi nelle neviere allora ancora attive. Venne sottoposto alla visita della leva militare, ma lo sbarco degli alleati in Sicilia, nel luglio del 1943, bloccò la sua partecipazione alla II guerra mondiale. Verso il 1950 emigrò a Torino alla ricerca di un lavoro. Nel 1980, da pensionato, ritornò in Sicilia e trascorse molto tempo libero sulle montagne dove da ragazzo aveva tanto faticato. Riscoprendo antichi sentieri, comunicò ai suoi amici polizzani l’amore per la montagna e svelò il punto dove naturalmente le Madonie conservano la neve per buona parte dell’estate. L’entusiasmo per questo fenomeno straordinario indusse alcuni suoi concittadini a istituire la festa della neve, un avvenimento che di anno in anno registra un crescente numero di partecipanti ed un elevato successo.
Durata dell'Intervista in minuti 32